Sabrina & Giampiero
11 luglio 2010
Sono passati 5102 giorni dal nostro matrimonio

Pensieri e parole...

 

" Fa' ch'io per te sia l'estate anche quando saran fuggiti i giorni estivi..." (E. Dickinson)

"It was just a purple flower
pushing its head out of the
red clay, looking around
seeing clouds arranged in
God's signature"

(Joe Howell)

 "Vivamus, atque amemus,
soles occidere et redire possunt:
nobis cum semel occidit brevis lux,
nox est perpetua una dormienda.
da mi basia mille, deinde centum,
dein mille altera, dein secunda centum,
deinde usque altera mille, deinde centum.
dein, cum milia multa fecerimus,
conturbabimus illa, ne sciamus,
aut ne quis malus invidere possit,
cum tantum sciat esse basiorum"

(Catullo)

In quel momento apparve la volpe.
"Chi sei?" domandò il piccolo principe, " sei molto carino…"
"Sono la volpe", disse la volpe.
" Vieni a giocare con me", disse la volpe, "non sono addomesticata".
"Ah! scusa ", fece il piccolo principe.
Ma dopo un momento di riflessione soggiunse:
" Che cosa vuol dire addomesticare?"
" Gli uomini" disse la volpe" hanno dei fucili e cacciano. E' molto noioso!
Allevano anche delle galline. E' il loro solo interesse. Tu cerchi le galline?"
"No", disse il piccolo principe. " Cerco degli amici. Che cosa vuol dire addomesticare?"
" E' una cosa da molto dimenticata. Vuol dire creare dei legami…"
" Creare dei legami?"
" Certo", disse la volpe. " Tu, fino ad ora per me, non sei che un ragazzino uguale a centomila ragazzini. E non ho bisogno di te. E neppure tu hai bisogno di me. Io non sono per te che una volpe uguale a centomila volpi. Ma.se tu mi addomestichi, noi avremo bisogno uno dell'altro. Tu sarai per me unico al mondo, e io sarò per te unica al mondo."
" Comincio a capire", disse il piccolo principe. " C'è un fiore…. Credo che mi abbia addomesticato…"
" La mia vita è monotona. Io do la caccia alle galline, e gli uomini danno la caccia a me.Tutte le galline si assomigliano, e tutti gli uomini si assomigliano. E io mi annoio per ciò. Ma se tu mi addomestichi la mia vita,
sarà come illuminata. Conoscerò il rumore di passi che sarà diverso da tutti gli altri. Gli altri passi mi faranno nascondere sotto terra. Il tuo, mi farà uscire dalla tana, come una musica. E poi, guarda! Vedi, laggiù in
fondo, dei campi di grano? Io non mangio il pane e il grano, per me è inutile. I campi di grano non mi ricordano nulla. E questo è triste! Ma tu hai dei capelli color d'oro. Allora sarà meraviglioso quando mi avrai
addomesticato. Il grano, che è dorato, mi farà pensare a te. E amerò il rumore del vento nel grano…"
La volpe tacque e guardò a lungo il piccolo principe:
" Per favore …..addomesticami", disse.
" Volentieri", rispose il piccolo principe, " ma non ho molto tempo, però.
Ho da scoprire degli amici e da conoscere molte cose".
" Non si conoscono che le cose che si addomesticano", disse la volpe." gli uomini non hanno più tempo per conoscere nulla. Comprano dai mercanti le cose già fatte. Ma siccome non esistono mercanti di amici, gli uomini non hanno più amici. Se tu vuoi un amico addomesticami!"
" Che bisogna fare?" domandò il piccolo principe.
" Bisogna essere molto pazienti", rispose la volpe.
" In principio tu ti sederai un po' lontano da me, così, nell'erba. Io ti guarderò con la coda dell'occhio e tu non dirai nulla. Le parole sono una fonte di malintesi. Ma ogni giorno tu potrai sederti un po' più vicino..."
Il piccolo principe ritornò l'indomani.
" Sarebbe stato meglio ritornare alla stessa ora", disse la volpe.
" Se tu vieni, per esempio, tutti i pomeriggi, alle quattro, dalle tre io comincerò ad essere felice. Col passare dell'ora aumenterà la mia felicità.
Quando saranno le quattro, incomincerò ad agitarmi e ad inquietarmi; scoprirò il prezzo della felicità! Ma se tu vieni non si sa quando, io non saprò mai a che ora prepararmi il cuore… Ci vogliono i riti".
" Che cos'è un rito?" disse il piccolo principe.
" Anche questa è una cosa da tempo dimenticata", disse la volpe.
" E' quello che fa un giorno diverso dagli altri giorni, un'ora dalle altre ore. Così il piccolo principe addomesticò la volpe.
E quando l'ora della partenza fu vicina:
"Ah!" disse la volpe, "…Piangerò".
" La colpa è tua", disse il piccolo principe, "Io, non ti volevo far del male, ma tu hai voluto che ti addomesticassi…"
" E' vero", disse la volpe.
" Ma piangerai!" disse il piccolo principe.
" E' certo", disse la volpe.
" Ma allora che ci guadagni?"
" Ci guadagno", disse la volpe, " il colore del grano".
soggiunse:
" Va a rivedere le rose. Capirai che la tua è unica al mondo".
"Quando ritornerai a dirmi addio ti regalerò un segreto".
Il piccolo principe se ne andò a rivedere le rose.
"Voi non siete per niente simili alla mia rosa, voi non siete ancora niente" , disse.
" Nessuno vi ha addomesticato e voi non avete addomesticato nessuno. Voi siete come era la mia volpe. Non era che una volpe uguale a centomila altre.
Ma ne ho fatto il mio amico e ne ho fatto per me unica al
mondo".
E le rose erano a disagio.
" Voi siete belle, ma siete vuote", disse ancora. " Non si può morire per voi. Certamente, un qualsiasi passante crederebbe che la mia rosa vi rassomigli, ma lei, lei sola, è più importante di tutte voi, perché è lei
che ho innaffiata. Perché è lei che ho messa sotto la campana di vetro, Perché è lei che ho riparato col paravento. Perché su di lei ho ucciso i bruchi (salvo due o tre per le farfalle). Perché è lei che ho ascoltato
lamentarsi o vantarsi, o anche qualche volta tacere. Perché è la mia rosa" E ritornò dalla volpe.
" Addio", disse.
"Addio", disse la volpe. "Ecco il mio segreto. E' molto semplice: non si vede bene che col cuore. L'essenziale è invisibile agli occhi".
" L'essenziale è invisibile agli occhi", ripeté il piccolo principe, per ricordarselo.
" E' il tempo che tu hai perduto per la tua rosa che ha fatto la tua rosa così importante".
"E' il tempo che ho perduto per la mia rosa…" sussurrò il piccolo principe per ricordarselo.
" Gli uomini hanno dimenticato questa verità. Ma tu non la devi dimenticare.
Tu diventi responsabile per sempre di quello che hai addomesticato. Tu sei responsabile della tua rosa…"
" Io sono responsabile della mia rosa…." Ripetè il piccolo principe per ricordarselo
.


"Se qualcuno ama un fiore, di cui esiste un solo esemplare in milioni e milioni di stelle,
questo basta per farlo felice quando lo si guarda..."


"Il paese delle lacrime è così misterioso..."


"Amare non vuol dire guardarsi negli occhi, ma guardare insieme nella stessa direzione"


"Mi domando se le stelle sono illuminate perché ognuno possa un giorno trovare la sua"


"Non si vede bene che con il cuore. L’ essenziale è invisibile agli occhi"


"E’ il tempo che hai perduto per la tua rosa che ha fatto la tua rosa così importante"


"Tu diventi responsabile di ciò che hai addomesticato. Tu sei responsabile della tua rosa"


"Mi è sempre piaciuto il deserto. Ci si siede su una duna di sabbia.
Non si vede nulla. Non si sente nulla. E tuttavia qualche cosa risplende nel silenzio"


"Che si tratti di una casa, delle stelle o del deserto, quello che fa la loro bellezza
è invisibile"


"Dove sono gli uomini?" disse il Piccolo Principe "si é un pò soli nel deserto"
"Si é soli anche con gli uomini" rispose il serpente"


"Da te gli uomini coltivano cinquemila rose nello stesso giardino... e non trovano quello
che cercano.. E tuttavia quello che cercano potrebbe essere in una sola rosa o in un
po’ di acqua"


(Antoine de Saint-Exupery)

 

C'e' un silenzio quassù
Che mi riposa
Se il mio cuore non sa
Che giorno è

Ho bisogno di te
Di svegliarmi nel sole
Da quanto tempo hai il mio cuore
Che non so………
Quanti anni ho
C'e' una pace lassù
Oltre le stelle
E una luce che sa
Di eternità

Ho bisogno di te
Cieli immensi e colline
Giugni azzurri nel cuore
Che non so
Quanti anni ho
Sarà pioggia
Che piove e……..che va
Sarò pioggia
E tu pioggia…..che va

Ti proteggerò dalle paure delle ipocondrie,
dai turbamenti che da oggi incontrerai per la tua via.
Dalle ingiustizie e dagli inganni del tuo tempo,
dai fallimenti che per tua natura normalmente attirerai.
Ti solleverò dai dolori
e dai tuoi sbalzi d'umore,
dalle ossessioni delle tue manie.
Supererò le correnti gravitazionali,
lo spazio e la luce
per non farti invecchiare.
E guarirai da tutte le malattie,
perché sei un essere speciale,
ed io, avrò cura di te.

Ti porterò soprattutto il silenzio e la pazienza.
Percorreremo assieme le vie che portano all'essenza.
I profumi d'amore inebrieranno i nostri corpi,
la bonaccia d'agosto non calmerà i nostri sensi.
Tesserò i tuoi capelli come trame di un canto.
Conosco le leggi del mondo, e te ne farò dono.
Supererò le correnti gravitazionali,
lo spazio e la luce per non farti invecchiare.
TI salverò da ogni malinconia,
perché sei un essere speciale ed io avrò cura di te...
io sì, che avrò cura di te


 

Io ti prendo come mia sposa
davanti a Dio e ai verdi prati
ai mattini colmi di nebbia
ai marciapiedi addormentati
alle fresche sere d'estate
a un grande fuoco sempre acceso
alle foglie gialle d'autunno
al vento che non ha riposo
alla luna bianca signora
al mare quieto della sera
io ti prendo come mia sposa
davanti ai campi di mimose
agli abiti bianchi di neve
ai tetti delle vecchie case
ad un cielo chiaro e sereno
al sole strano dei tramonti
io ti prendo come mia sposa
davanti a Dio 
 

"Vola con me..."

"Portami il girasole impazzito di luce..." (E. Montale)

 

Può scoppiare in un attimo il sole
Tutto quanto potrebbe finire
Ma l’amore, ma l’amore no
Anche i prati rinunciano ai fiori
Perché i fiori hanno perso i colori
Ma l’amore, ma l’amore no

E a volte basta che sei qui vicino
A volte basta che ci sei
Perché a me basta che sei qui vicino
Perché a me basta che ci sei
Il dolore può farci cadere
La speranza potrebbe sparire
Ma l’amore, ma l’amore può
Far a sorridere ancora
Imboccare una strada sicura
Sì l’amore, sì l’amore può

 

Un bellissimo spreco di tempo
un’impresa impossibile
l’invenzione di un sogno
una vita in un giorno
una tenda al di là della duna

Un pianeta in un sasso, l’infinito in un passo
il riflesso di un sole sull’onda di un fiume

Baciami ancora…
Tutto il resto è un rumore lontano

una stella che esplode ai confini del cielo.

Voglio stare con te
inseguire con te
tutte le onde del nostro destino.


Un respiro profondo per non impazzire
una semplice storia d’amore. 

 Un pirata, un soldato, un dio da tradire
e l’occasione che non hai mai incontrato.

La tua vera natura, la giustizia del mondo
che punisce chi ha le ali e non vola.

Baciami ancora…

Voglio stare con te
invecchiare con te
stare soli io e te sulla luna.

un tesoro, una mappa,
l’amore che detta ogni legge
per provare a vedere
che c’è laggiù in fondo
dove sembra impossibile stare da soli
a guardarsi negli occhi
a riempire gli specchi
con i nostri riflessi migliori

Baciami ancora…

Mentre dormi ti proteggo e ti sfioro con le dita,
ti respiro e ti trattengo per averti per sempre
oltre il tempo di questo momento.
Arrivo in fondo ai tuoi occhi quando mi abbracci e sorridi
se mi stringi forte fino a ricambiarmi l’anima questa notte senza luna.
Adesso vola tra coriandoli di cielo e manciate di spuma di mare.
Adesso vola.
Le piume di stelle sopra il monte più alto del mondo
a guardare i tuoi sogni arrivare leggeri.
Tu che sei nei miei giorni certezza, emozione.
Nell’incanto di tutti i silenzi che gridano vita
sei il canto che libera gioia, sei il rifugio, la passione.
Con speranza e devozione
io ti vado a celebrare come un prete sull’altare,
io ti voglio celebrare come un prete sull’altare.
Questa notte ancora
vola tra coriandoli di cielo e manciate di spuma di mare.

Sta arrivando il mattino, stammi ancora vicino,
sta piovendo e non ti vuoi svegliare.
Resta ancora, resta per favore e guarda come
vola tra coriandoli di cielo e manciate di spuma di mare.
Adesso vola.

Oltre tutte le stelle, alla fine del mondo,
vedrai, i nostri sogni diventano veri!


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